Biografia di Carlo Ravnich
inviata da Francesco Covelli

Da un'articolo di Luciano Viazzi pubblicato sulla rivista "l'Alpino".

Generale di Corpo d'Armata, artigliere alpino, CARLO RAVNICH.
Nato a Santa Domenica di Albona il 31 marzo 1903. Morto a Bordighera il 2 marzo 1996, a novantatre anni.
Una vita interamente dedicata alle truppe alpine e in particolare al "Gruppo Aosta" di artiglieria alpina di cui era stato ferreo ed amato comandante.
Giovanissimo, aveva lavorato per oltre sei anni nelle miniere di carbone dell'Arsia, sottoposto a dure fatiche, che ne temprarono il corpo e ne affinarono la mente ed il carattere. Chiamato alle armi, come soldato di leva, nell'aprile del 1923, decise di dedicarsi alla carriera militare, iniziando - come si suol dire - dalla gavetta. Destinato, come ufficiale di prima nomina, al 1° Rgt. Artiglieria da montagna, si appassionò a questa specializzazione.
Possiamo elencare le campagne di guerra cui ebbe a partecipare: Africa orientale (1935-1936), fronte alpino occidentale (giugno 1940), fronte greco-albanese (1940-1941), occupazione della Jugoslavia (aprile-luglio 1941) e operazioni di controguerriglia nei Balcani (gennaio 1942-settembre 1943) al comando della 4 batteria del gruppo "Aosta" e, in seguito, dello stesso gruppo. Per quanto riguarda il periodo successivo all'armistizio, credo sia necessario trascrivere stralci delle motivazioni dei suoi avanzamenti sino al grado di colonnello per merito di guerra, che meglio di tante inutili parole ne sintetizza l'eroica figura: "Comandante di un gruppo di artiglieria alpina, ben comprese all'atto dell'armistizio, ed arditamente affrontò la variata, difficile situazione presentatasi. Seppe esaltare l'animo dei suoi artiglieri costituendoli in un compatto battaglione di fanti ad alto spirito aggressivo, che guidò con sicurezza e slancio in numerosi combattimenti contro i tedeschi sostituendo a deficienti condizioni di ambiente, di equipaggiamento ed armamento la forza possente dell'esempio e del prestigio di comandante ardimentoso e sicuro…..Comandante di una brigata della divisione "Garibaldi" da lui creata con elementi del gruppo artiglieria alpina "Aosta", guidava più volte al combattimento il proprio reparto contro forze nemiche superiori per numero di effettivi e potenza di mezzi, dando in ogni circostanza magnifica prova di elevata perizia e di cosciente coraggio. Ferito durante un violento attacco contro preponderanti forze tedesche, rifiutava non solo il rimpatrio ma persino il semplice allontanamento dalla brigata, che continuava a guidare con esemplare forza d'animo nella durissima lotta. Assunto il comando della divisione "Garibaldi"…riusciva a potenziare e migliorare la compagine dell'unità ed infondere nei suoi dipendenti, nonostante la difficilissima situazione contingente, quell'elevato spirito combattivo che permetteva ai reparti di conseguire nuove vittorie….."
Ebbe due promozioni per merito di guerra, una medaglia d'argento e una croce al valor militare.